[puregallery]
Posso resistere a molte cose ma ben difficilmente a cioccolato fondente ed a vongole freschissime, certamente cose molto diverse ma di entrambe sono estremamente vorace (anche mia moglie lo è, fortunatamente), per cui mi capita spesso di acquistarle e, con l’acquolina in bocca, le metto immediatamente a spurgare.Mi piace gustarne sapore e “carnosità”, senza aggiungere pomodoro o pepe, per esaltare il loro sapore pieno e, per non farmi mancare nulla, se trovo sia vongole veraci che lupini, compro entrambi e li cucino insieme. | ||
Le ho gustate con fregula (in Sardegna), con spaghetti e con gli scialatielli a Napoli, in zuppa con i ceci nel Lazio, in qualsiasi modo mi siano state servite le ho gustate appieno e l’estate è il momento in cui le acquisto, ben vive e messe a spurgare sul banco pescheria a Bova Marina, (in una vaschetta piena d’acqua salata e coperta con una retina sottilissima). | ||
Quando ero ragazzo e vivevo a Reggio, Don Pepè non le portava mai in lambretta e, le poche volte che mio padre voleva farle (e così anche per le cozze), ci toccava andare a comprarle in pescheria, ricordo che usavano mettere il ghiaccio tritato sul banco e, proprio lì vicino c’era una bottega dove venivano triturati (con una strana macchinetta) i blocchi di ghiaccio, mestiere ed uso oramai scomparso ma ben presente nei miei ricordi. | ||
In una cella avevano questi parallelepipedi allungati chiusi in cella frigorifera, quando arrivavano i pescatori con le cassette vuote, un blocco veniva tirato fuori ed inserito in questa “ruota trituratrice” che, girando, produceva le scaglie che sarebbero finite sul bancone, a mantenere fresco il pesce in vendita. |