cappello di prete

Cappello di prete

Cappello di prete

 

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Cappello di prete, visto ed appena acquistato in macelleria, ecco un taglio  che mi invita a riattivare il mio roner e, viste le bizze metereologiche di questo periodo, mi spinge ad una stuzzicante cottura a bassa temperatura…

Di domenica, il cappello di prete è uno dei miei tagli classici da sugo per condire la pasta e da mangiare come secondo, sia nella versione “in bianco” (con immancabili patate e cipolle) che al pomodoro, in alternativa al più invernale guanciolo di manzo.

Stavolta, per una cena e non dovendo condire la pasta ed avendo il pomeriggio libero, ecco che accendere il roner ed impostarne temperatura e timer, mettere sottovuoto la carne e metterla  a cucinare senza doversi preoccupare di controllarne la cottura è il  metodo più sicuro che conosca per potere uscire di casa ed essere sicuro di non lasciare fiamme accese.

Ho potuto sbrigare un sacco di incombenze e sono rientrato  una mezz’oretta prima della cena, giusto in tempo per procedere agli ultimi dettagli per impiattare il cappello di prete, preparando gli ultimi dettagli…

Non cucinavo da “ben” due giorni e da tanto non utilizzavo i miei pistacchi di Bronte, quale occasione migliore per ovviare ad entrambe le mancanze in un solo piatto?

Ecco la mia composizione di cappello di prete, carote e pistacchi, naturalmente accompagnata da una fetta di pane fatto in casa, ingredienti semplici e ricchi di gusto.

 

cappello di prete

 

 

Dopo avere strofinato il pezzo di carne con un spicchio d'aglio (tagliato in due), i semi di finocchietto selvatico ed il sale, metterlo sottovuoto in busta groffata e procedere alla cottura a bassa temperatura a 57 gradi per 5 ore. Tagliare a julienne la carota e tritare grossolanamente i pistacchi di Bronte, procedere all'impiattata spennellando sul fondo del piatto la crema di pistacchi, tagliare a listarelle la carne tiepida e fare un primo strato (in un coppapasta), sovrapporre una cucchiaiata di carota julienne (condita con un filo d'olio e. v. o. ed un pizzico di sale) e fare un'altro strato di listarelle di carne, a completare il pistacchio di Bronte.
Fausto

Fausto

Nato a Reggio di Calabria, dove ho vissuto i miei primi 20 anni, ne ho trascorsi una decina in giro per l'Italia lavorando, per decidere di stabilirmi in provincia di Brescia.

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