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Farina, acqua, lievito madre e …
Farina appena arrivata, cestini di lievitazione nuovi, fine settimana libero da impegni, moglie in vacanza, voglia di sperimentare nuovi sapori e nuove tecniche, queste le premesse per questo articolo.
Mi è arrivato giovedì un bell’ordine dalla Mulino Marino, ed ecco che decido di provare farina “sapori antichi” e “setaccio” oltre alle già conosciute “pandisempre” e “buratto”, devo dire che da quando ho cominciato ad utilizzare farina macinata a pietra e di buona qualità, la differenza è risultata evidente, sia nelle fragranze che nei sapori…
Per il mio compleanno, mia moglie ha voluto regalarmi dei cestini ed un telo di lievitazione (regalo disinteressato) ed è arrivato il momento di provare ad idratare di più il pane e mettere in pratica una tecnica che avevo già sperimentato ma questa volta con una maggiore idratazione, ho quindi deciso di miscelare la farina di base con della manitoba e fare un pane con autolisi ed acqua al 90 %.
Con questo procedimento che prevede che si mettano acqua e farina a contatto e si lascino “riposare”, la farina si idrata completamente e il glutine si sviluppa, senza aggiunte di lievito e sale, che vengono messi solo dopo ed il pane che ne deriva ha una crosta di un bel colore, molto aroma e un buon sapore dolce che esalta le qualità della farina che avremo utilizzato, oltre che una particolare leggerezza data dalla grande sofficità della mollica.
E’ stato un susseguirsi di impasti, tempi di riposo, pieghe, formature, infornate e sfornate ma il risultato è stato veramente soddisfacente, per cui ho dato spazio anche alla parte “fotografica” del foodblogger, è stato particolarmente difficile non tagliare immediatamente il pane appena uscito dal forno e resistere ai profumi che mia moglie, appena rientrata in casa ha immediatamente colto… e che ha provveduto a soddisfare anche il palato, mangiandone un paio di fette.