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Immancabili sulla tavola di casa nostra ad ogni scampagnata a Gambarie d’Aspromonte, al bordo strada l’immancabile contadina (“a viddàna”) aveva sempre degli splendidi mazzetti che facevano capolino tra le patate, i salumi ed i formaggi nostrani.
In verità in casa nostra ne arrivavano dalla “collinare” Cardeto (paese natale di mio padre che, nei miei ricordi, eccelleva nella produzione di fagioli e patate di qualità superiore) e dalla Jonica, non potevano mancare nelle produzioni annuali dei miei zii di Palizzi Marina.
Da ragazzini, a Maggio, i fiori di zucchina sembravano annunciare la bella stagione ed il profumo della loro frittura riempiva la casa e ci metteva allegria e … fame, e poi non si è sempre detto che le cose più buone sono quelle che fanno male o che fanno ingrassare?
Devo dire che con le frittelle non ci siamo mai posti il problema, mio padre le ha preparate con mille ricette, mettendo nell’impasto birra, lievito, acqua gassata, ghiaccio, farina di riso, insomma qualsiasi variante proponesse era gradita da noi tre “piccole pesti” ed il piatto che le accoglieva ben calde si svuotava in men che non si dica.
Gli anni sono passati, oserei dire … tanti, ma il piacere di un mazzolino di fiori di zucchina è impagabile ed il profumo che si diffonde per casa ci accompagna fino al momento in cui potremo gustarli con gli altri sensi (dalla vista che è già il primo indicatore della riuscita del piatto, al tatto che accompagna la frittella calda verso il gusto che percepiremo insieme alla percezione della croccantezza che anche l’udito sottolineerà).
Cinque sensi, cinque quanto il numero minimo previsto di frittelle per una piccola porzione di felicità!!!
in mancanza di lievito madre cosa posso utilizzare? grazie
Del lievito di birra
io vivo in provincia di Reggio calabria , amo andare a Gambarie quando c’è la neve e mangiare li
Mitica la pagnotta da Jolanda