Linguine chezmoi
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Linguine chezmoi, non potrei chiamarle in altro modo (a meno di non volere utilizzare il termine “alla genovese”, che deriva dalla mia classica frase:”Belìn, fammi vedere cosa c’è nel frigo”…).
Classico piatto di recupero, in tutti i sensi, uno di quegli accostamenti in cui confluiscono ingredienti di diversa natura, che devono essere consumati (anche perché non sopporto l’idea di sprecare cibo) e che nascono dal nulla, dando un’occhiata a dispensa e frigorifero… ecco come nascono le linguine chezmoi.
Una delle tante e possibili variazioni sul tema linguine, tenendo sempre conto di un risultato finale che superi il severo giudizio del mio “critico personale” (Anna, mia moglie, non si accontenterebbe di concentrato di brodo, come fa qualcuno in tv) e che soddisfi la mia voglia di fare una presentazione “elegantemente quotidiana” o “quotidianamente elegante”… fate voi.
Io ci ho pensato esattamente quattro minuti, dopo avere messo sul piano da lavoro tutto ciò che andava consumato, ho riposto i salumi (dopo averli messi sottovuoto) e le uova, poi ho “immaginato” e messo in pratica un piatto che ha trovato posto sul blog, è piaciuto alla mia Signora ed ha trovato il nome che gli spetta: Linguine chezmoi
Cosa c’è nel piatto? Vi dico solo due ingredienti (il resto lo scoprirete leggendo la ricetta): Carote e pan di zucchero…
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