pacchero

Pacchero terramare

Pacchero

[puregallery]

 

Il pacchero di Gragnano, un formato di pasta che ha sempre un posto sulla mia tavola, fantastico da abbinare a salse cremose, da riempire di besciamelle o verdure, da utilizzare per una sontuosa pasta al forno alla calabrese, insomma “il binomio inscindibile” pacchero e Gragnano.

Sapete che prediligo la pasta lunga (e se non lo sapevate lo avete scoperto adesso) ma i paccheri sono uno dei pochi formati corti e lisci che amo, perché diventano un tutt’uno con il condimento e creano un equilibrio di sapore “pasta-sugo” esaltando il gusto di grano ed evidenziando la consistenza, con una semplice cottura al dente.

Certo, la differenza di base è data da un prodotto di qualità, frutto di essiccazione lenta e di semola di prima estrazione e cinquecento anni di storia,  di tradizione e segreti che si tramandano da generazioni e rendono unica la pasta di grano duro,  uno dei prodotti “simbolo” della nostra cultura gastronomica.

Con un base così diventa più molto più facile ottenere un buon piatto  da offrire agli ospiti, ed ecco che il “pacchero terramare” diventa il primo da consumare dopo il tortino con patate, capesante, porcini e pistacchi di Bronte; un piatto semplice da impiattare e di sicuro effetto.

Ideale prosecuzione di un pranzo in cui l’abbinamento terra e mare è il filo conduttore che ritroveremo anche nel (anzi nei) secondi e, considerato che siamo solo al primo piatto e ci sarà ancora da mangiare,  consiglio di fare delle razioni piccole, per non correre il rischio che i paccheri diventino la conclusione e non la continuazione… e’ stato difficile non fare il bis, anzi se devo essere sincero, impossibile.

 

pacchero

Sbucciare la melanzana con il pelapatate e tagliare a fiammiferi sottilissimi la buccia, friggerla in olio di arachidi e metterla su carta assorbente, tagliare la polpa in quadrotti e brasarla coperta (dopo averla rosolata, salata e sfiammata con brandy).

Mentre bolle l'acqua della pasta sgusciare i gamberoni e, fare saltare in padella le teste (eliminati gli occhi) in pochissimo olio e. v. o. salando e sfiammando con poco brandy, poi passarle in un passaverdure ed al colino cinese.

Mettere la pasta in acqua salata, frullare la melanzana brasata con frullino ad immersione (aggiungendo una parte dl liquido delle teste di gambero,)  e mettere in wok  la crema, ad un  minuti dalla cottura aggiungere i paccheri (scolati)  per ultimarne la preparazione, aggiungendo acqua di cottura all'occorrenza e l'ultimo liquido dei gamberi, intanto sfiammare le code di gamberoni con il brandy e procedere all'impiattata.

Fausto

Fausto

Nato a Reggio di Calabria, dove ho vissuto i miei primi 20 anni, ne ho trascorsi una decina in giro per l'Italia lavorando, per decidere di stabilirmi in provincia di Brescia.

Ciao, grazie di avere visitato il mio post, mi farà piacere rispondere a qualsiasi tua domanda,

Seguimi

Ricevi ogni ricetta o post via email

Inscerisci il tuo indirizzo:

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: