Pepe in Grani
Pepe in Grani rappresenta, nel mondo dei lievitati, un punto di riferimento nel mondo della pizza, della ricerca e (come recita un suo motto) dell’accoglienza, un vero e proprio punto di ritrovo per Caiazzo che, ogni sera, si popola di schiere di buongustai che si mettono in fila, in lista d’attesa, per potere assaporare la versione di Franco Pepe di uno dei più grandi classici della cucina campana, frutto di ricerca continua, accurate selezioni e sperimentazioni su miscele di farine e “sensibilità“.
Questo é il “segreto” di un successo che potrete constatare in qualsiasi giorno dell’anno, se salirete (o scenderete, a secondo di dove parcheggerete la vostra vettura) lungo le scalette che conducono alle porte della pizzeria Pepe in Grani, in vico S. Giovanni Battista.
Noi ci siamo stati, in compagnia di amici carissimi (Angela Strati e Nicola Musolino, Teresa Vitolo ed Alfonso Pepe), ed avevamo un tavolo prenotato, per questo motivo non abbiamo dovuto attendere l’ora e mezza di fila che, alle 20,00, animava l’esterno del locale che, naturalmente, era in pieno fermento ed in cui si sfornava “a tutto spiano” da entrambi i forni presenti in cucina.
Potrei raccontarvi della tradizione di famiglia, che si perpetua da tre generazioni, della scelta di Franco Pepe di staccarsi dalla costola familiare ed orientarsi verso una forma “moderna” di artigianato (alla continua ricerca di eccellenze dell’alto casertano, per offrire prodotti altamente selezionati), del suo modo di gestire l’impasto (solo con la forza delle braccia e la sensibilità di un tatto che conosce e corregge sia i cambiamenti di umidità che la forza delle miscele e le combinazioni delle farine, per potere raggiungere il giusto equilibrio e far nascere ogni giorno, nella madia, quel prodotto che lo ha reso celebre).
Potrei raccontarvi di premi, di classifiche, di trionfi, di riconoscimenti, delle sue visite guidate per fare conoscere le realtà dell’alto casertano che producono eccellenze, dell’accoglienza ed il servizio che riserva ad ogni cliente, del baccalà, del pancotto, del soffritto, delle bruschette, del tagliere del territorio, delle ottime crocché di patate che propone, questo e tanto altro potrei dirvi ma, come sempre, preferisco lasciare le parole alle immagini e farvi vedere ciò che ci ha fatto assaggiare.
Vi consiglio di non farvi sfuggire, se passerete da Caiazzo, il menù degustazione che Pepe in Grani vi propone, senza farvi sfuggire la pizza “a libretto“ e quella “fritta”, che racchiudono tradizione e territorio, in pochi morsi…., naturalmente le proposte del menu sono legate alla stagionalità e variano periodicamente ed anche la scelta dei vini e delle birre proposte sono frutto di un’accurata selezione, per offrire l’abbinamento più rispettoso della “filosofia” del locale.
Per la cronaca, usciti alle 22,00 circa, la lista d’attesa era arrivata alle due ore ma che ci crediate o no, nessuna defezione o “abbandono del posto“, tutti in attesa di potere varcare la soglia della più nota pizzeria dei dintorni.
Chiudo con un’ultima notazione che riguarda il listino, anche in questo caso una gradita sorpresa (a dispetto delle peculiarità del locale): Si parte da 1 euro per la pizza “a libretto“ tenuta al caldo in stufa (magari da consumare nell’attesa), ai 2 euro per una schiacciata (sale, origano ed olio caiazzano) per arrivare agli 8,00 per una 4 stagioni, fino ad arrivare alle proposte “top” a 10 euro (in carta sono l’Alletterata, la Viandante, la Profumi del Matese, la Mari e Monti Maritati, la Sorridi Africa, la Parmigiana ed il Calzone con Scarola Riccia).
