Pesce
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Un bis di pesce, ecco il secondo con cui ho deciso di proseguire il pranzetto con i miei amici ed ho seguito il filo conduttore del pranzo “rispettando” il tema mare e terra.
Amo cucinare il pesce perché non richiede elaborazioni particolari, basta esaltarne il sapore con l’aggiunta di pochissimi ingredienti e con una cottura veloce, cosa desiderare di più se si vuole preparare un paio di secondi “al volo”, mentre si sparecchia la portata precedente e si aspetta la nuova?
Non posso fare a meno di fare un salto in pescheria, almeno una volta alla settimana, mi ricorda l’infanzia e la mia terra d’origine, anche se i “nostri” pescivendoli avevano un assortimento meno ricco e più legato alla pesca locale e stagionale ed il bancone si riempiva di prodotti che scandivano periodi precisi: costardelle, spatole, pescespada, tonnetti, sgombri, polpi, calamari, scorfani, tracine, gamberi, stocco, alici, surici, scazzupoli, seppie, cefali …
E poi c’erano ancora i pescivendoli ambulanti che, in bicicletta o lambretta, portavano in giro cassette con ghiaccio tritato che nascondevano alla vista prodotti appena pescati che aspettavano soltanto di essere acquistati per finire in tavola a pranzo o a cena.
Essere nato in una terra bagnata dal mare ha sicuramente inciso sul mio approccio verso il pescato ed amo assaggiare anche pesci che non fanno parte della mia storia personale e prediligo cotture semplici, anche se non disdegno sperimentare abbinamenti e presentazioni diverse.
Stavolta, a fare compagnia ai miei acquisti ed alla preparazione, è toccato a mia nipote Luisa che, quando viene a stare a casa degli zii, finisce per fare scorpacciate di pesce, lievitati e quant’altro (a volte arriva con la lista dei piatti che mi vede pubblicare sul blog e me la presenta come promemoria, affinché non dimentichi nulla).
Questo pranzo è stato tutto un fuori programma e nessuna portata era “in lista” ma posso affermare che lei non solo non si è lamentata ma, forse, ha preso appunti per la prossima vacanza da noi.
