Pizza e Champagne

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Pizza e Champagne

 

Enrico “Chicco” Cerea con Eduardo “Dudú” Ore, insieme, come Dom Perignon Brut Cuvée 2009 con montanarine, calzoncini e pizze al forno “d’Autore”.

Pizza e Champagne, un abbinamento che per molti suona come blasfemo che, invece, in una Cantalupa che ci regala un tramonto da incorniciare, si comincia a cogliere dai colori degli ingredienti e dai profumi che si percepiscono avvicinandosi al forno acceso…

Tramonto in Cantalupa

 

Crepitio del forno

 

Il menu prevede pizze fritte e pizze al forno, un sorbetto ed una pizza fritta dolce ad anticipare una kermesse di dolci con l’immancabile cannoncino “da urlo”, riempito al tavolo.

Eduardo Ore ha preparato, per questa sua seconda serata, abbinamenti legati al sua territorio d’origine, quei classici ingredienti che, selezionati accuratamente, hanno la capacitá di trasformare  un piatto “nato povero”, elevandolo al pari rango dell’ottimo Dom Perignon brut cuvée 2009, che  ha nel suo affinarsi sui lieviti un indissolubile punto in comune con gli impasti.

Ho un rapporto fortissimo con il fritto, specie quando sa accompagnare, esaltando, gli ingredienti che lo farciscono, mantenendo sofficitá, gusto e “calore”, rimanendo asciutto al palato ma pastoso e succulento al palato.

Ecco le due consistenze diverse di fritto proposte:

  • La prima una montanarina (con “pacchetelle del Vesuvio“, capasanta cruda, pepe rosa, lime ed olio extravergine di olive al basilico), piú soffice d’impasto e delicata all’assaggio, con contrasti che non coprono la “noce” di capasanta e che preparano ed invogliano al connubio con lo Champagne.
  • La seconda proposta, un calzoncino  con ingredienti immancabili sul tavolo di un gourmet che voglia gustare la Campania ed ami le contaminazioni (fiordilatte affumicato dei monti Lattari, chips di zucchine alla scapece, gli immancabili pepe nero e pecorino romano dop, la menta ed un “tocco di Carrara” con lardo di Colonnata.

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Il “crescendo” ed il fritto invogliano a sollevare il calice e gustare uno Champagne che si sposa perfettamente con la capasanta cruda della montanarina ed il pecorino del piccolo calzone.

Tra uno scatto e l’altro, la serata Pizza e Champagne prevede il cambio di postazione e, dai fritti si passa al forno tradizionale napoletano, e qui le proposte diventano tre, il viaggio si arricchisce di altre note della “terra del Vesuvio”, con la mineralitá dei suoi pomodorini, il gusto inconfondibile della mozzarella di bufala, del salame artigianale napoletano, dei friggitielli, maialino dei Lattari … e tanto altro.

Queste le combinazioni proposte “al forno”:

  • Paisá (mozzarella di bufala campana, ventresca di maialino brado dei monti Lattari, friggitielli del Vesuvio, ciliegino semi-secco, pepe nero al mulinello, strutto, pecorino, basilico ed olio extravergine di oliva).
  • Mediterranea (pacchetella gialla del Vesuvio, colatura di alici Cetara, pistacchio di Bronte tostato, prezzemolo, basilico ed olio extravergine di oliva aromatizzato all’aglio).
  • Calzone ripieno (ricotta di bufala campana, mozzarella di bufala affumicata, salame artigianale napoletano,, pecorino romano DOP, san Marzano DOP, pepe nero al mulinello e basilico).

Se la sola descrizione mi ha  ingolosito, all’assaggio non saprei indicare quale ho preferito, viste le diverse gamme e consistenze, i “passaggi” terra- mare – terra” e la struttura dell’impasto alla base, mai prevalente ma complemento essenziale su cui proporre i vari ingredienti.

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Ed anche su questo susseguirsi di proposte, il binomio Pizza e Champagne ha regalato armonie e contrasti da ricordare, l’eleganza al servizio del gusto.

E, dopo un sorbetto al mojito rinfrescante e “preparatorio”, ecco la versione dessert “carioca” della montanarina:

  • Santiaguera (pizza fritta, crema di latte condensato, zucchero grezzo, polvere e chicco di caffé)

Sud America e Napoli si incontrano in questa proposta in cui i contrasti, (dolce/amaro) del dulce de leche e la polvere del caffé e (soffice/croccante)  della montanara con il chicco di caffé, la fanno da padrone e si fanno apprezzare.

Pizza e champagne, a questo punto, diventa un trionfo di dolcezza, con una kermesse di dolci che trova il suo culmine ne riempimento, al tavolo, dei cannoncini di sfoglia alla crema, e “che crema”!!!!!!

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L’ospitalitá inappuntabile, come sempre, regna al Ristorante da Vittorio, con la consueta familiaritá che contraddistingue questa isola del gusto.

Questo il “segreto non segreto” che ritroviamo anche nella formula “Pizza e Champagne” e che si rinnoverá anche nel prossimo anno…

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Fausto

Fausto

Nato a Reggio di Calabria, dove ho vissuto i miei primi 20 anni, ne ho trascorsi una decina in giro per l'Italia lavorando, per decidere di stabilirmi in provincia di Brescia.

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