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Patata, sformatini & Co
Patata sia !!!!
Questa è stata la parola d’ordine impartita dal “generale” Anna, visto che è risalita dalla taverna con un sacchetto con otto patate che stavano per germogliare, il messaggio “subliminale” recitava:”Oggi mi fai vedere come usare il forno nuovo così potrò cominciare ad utilizzarlo da sola”, che in pratica voleva dire:”Mi prepari qualcosa di buono, al forno, con queste patate?”.
Messi da parte tutti i possibili altri significati reconditi, aperto il frigorifero e verificato cosa c’era in dispensa, come non dirottare su un gattò di patata e naturalmente con qualche variante ed aggiunta gustosa?
Mancavano le uova, immancabili nella ricetta base per legare l’impasto, ma nella controporta del frigo ho trovato il burro, qualche fetta di mortadella, della provola ed il parmigiano reggiano, con questi presupposti la cenetta era già assicurata, bastava dare una forma sfiziosa ed ecco pronto un piatto a base di patata che mia moglie avrebbe sicuramente divorato…
Nella nostra infanzia, la patata cotta in mille modi ed il gattò in particolare, hanno avuto un ruolo da protagonista nelle nostre tavole, con mille differenze (visto che è un piatto povero che consente di farcirlo con ciò che si ha in casa, su una base “povera” di patata).
A casa di mia suocera, Carmelina lo faceva in padella e, visto che ogni sera si fermavano (o arrivavano) tanti amici dei quattro figli, ecco che immancabilmente le grandi porzioni finivano per assottigliarsi sempre più e si doveva accompagnare con il pane ed affiancare qualcos’altro.
In questo caso non c’erano ospiti in vista ed io avevo due alternative, o fare il classico gattò in teglia per poi tagliarlo con forme particolari o, visto che lo facevo solo per lei (maledetta dieta!!!!), utilizzare i coppapasta o qualcosa di simile per poterlo personalizzare e, decidendo per la seconda ipotesi, ecco che nasce spontanea l’idea di aromatizzare anche l’impasto.
Abbinamenti che ho a portata di mano e che si abbinano all’idea?
Pistacchi, i miei fantastici pistacchi di Bronte e pomodoro (avrei preferito utilizzare un triplo concentrato ma mi sono arrangiato con una buona passata, ecco quindi la decisione di fare degli sformatini di patata con forme e sapori differenti e ecco pronta una cenetta che avrebbe entusiasmato tutti gli amanti della patata, e così è stato.
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