Paccherando
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Paccherando è uno dei miei gerundi preferiti perché trovo che sia un formato di pasta versatile che si presta a molte interpretazioni e rappresenta il classico ricordo della “domenica della pasta al forno”, uno dei piatti della festa della tradizione calabrese.
La versione di mio padre Pietro prevedeva l’utilizzo di rigatoni o paccheri e, quando iniziava la distribuzione dei compiti per la preparazione degli ingredienti per i condimenti, io mi accaparravo il compito di “formare” le polpettine che poi sarebbero state fritte (tutte meno quelle che mangiavo con la scusa che erano troppo piccole o troppo grandi).
E così… paccherando ieri (con pasta al forno), paccherando oggi (in versioni ripiene e di pesce), arriverò al “paccherando domani” (nel senso che ho in mente di sperimentarne una versione ulteriore) ma, tornando ad ieri, l’idea di questa variazione di pacchero nasce dall’esigenza di preparare un piatto in mezz’ora e del desiderio di capesante, da parte di mia moglie.
Del resto, ogni tanto, Anna si premura di fare un controllo nei cassetti del congelatore (di solito di sabato o di domenica) e provvede a scegliere e scongelare un prodotto che ritiene debba essere consumato, o perché staziona da qualche tempo o perché è i suo “sfizio” del giorno.
Pochi ingredienti in casa ma delle splendide coquilles de saint jacque e pochissimo altro, capesante scongelate in buona quantità che, normalmente avrei cucinato come secondo, ma che stavolta sono diventate il condimento ideale da sposare con i paccheri e i “quasi immancabili” pistacchi di Bronte, stavolta in granella grossolana.
Beh, l’accoppiata si è rivelata vincente e, visto che sembra un “matrimonio ideale” e visto che io sono molto legato ai paccheri, Anna si è sacrificata per amore ed ha deciso di affezionarsi alle capesante e si è unita alla giornata del gerundio, non paccherando ma … divorando!!!
Piacevolissima ricetta. Unico neo, non so dove trovare l’olio di pistacchi di Bronte, che hai citato negli ingredienti.
Proverò ad acquistare delle capesante surgelate (non sempre si trovano fresche a Milano) per provare la tua ricetta e ti saprò dire.
Ho dato un’occhiata al link per le capesante, partendo dal principio che si impara sempre; il cuoco, però, non ha mostrato come prendere il corallo (col quale ci faccio una variante di mayonnaise, ottima! te la consiglio).
Come potrai leggere, io lo utilizzo per una “similmaionese” con aggiunta una patata a microonde (che preferisco), se vuoi trovare l’olio di pistacchi, io me lo faccio inviare dal fornitore di Bronte, di cui ho indicato il link nella granella.Userai l’olio e. v. o. e mi darai un tuo giudizio